PROSSIMI APPUNTAMENTI: 30 NOVEMBRE, 2 E 8 DICEMBRE

VENERDI’ 30 NOVEMBRE
dalle 17.30 presentazione del libro
“LA PICCOLA PRINCIPE” – Lettera aperta alle giovanissime su pubertà e transizione
con l’autrice Daniela Danna
e un intervento di Giovanni dall’Orto

“Possono i minorenni voler cambiare sesso? Da dove viene questa strana richiesta, dal momento che cambiare sesso non è realmente possibile? L’attuale confusione tra “sesso” e “genere” indotta dalla filosofia postmoderna, secondo la quale il mondo è un testo e la realtà materiale non ha alcuna importanza, sta dando una spinta potentissima alla normalizzazione delle nuove generazioni.
Se sei un bambino effeminato, diventerai bambina. Se sei un maschiaccio, allora sei “veramente” un ragazzo. Big Pharma ti sorride: ti venderà ormoni per tutta la vita.”

a seguire dibattito e cena

Spazio di documentazione La Piralide
Via Del Galgario 11/13 BERGAMO
avvelenate@anche.no

DOMENICA 2 DICEMBRE
CAMMINATA DI DISTURBO ALLA CACCIA
Ritrovo ore 6.00 Piazzale della Malpensata – Bergamo

a seguire pranzo e assemblea organizzativa per il
XV INCONTRO DI LIBERAZIONE ANIMALE E DELLA TERRA
presso Spazio di documentazione La Piralide
Via Del Galgario 11/13 BERGAMO
avvelenate@anche.no

Anche quest’anno vogliamo anticipare l’assemblea organizzativa del quindicesimo “Incontro per la Liberazione Animale e della Terra” con una camminata anti-caccia nei boschi.
L’obiettivo è di rendere difficoltosa, se non impraticabile questa orrenda pratica.
Per i cacciatori la stagione venatoria è un momento di gioia, infatti si alzeranno prima dell’alba per poter essere già in posizione al primo sorgere del sole, al mero scopo di uccidere più uccelli possibili e pertanto, vorremmo organizzarci in modo tale da essere lì prima ancora che sia sparato il primo colpo.
Quella che in pratica è una passeggiata con fischietti ed altri oggetti rumorosi, riesce nel concreto ad impedire l’uccisione di moltissimi animali, a riprova che a volte basta poco per concretizzare un pensiero. Pensiero che và oltre la questione specifica della caccia e che si allarga ad una critica più generale ad un sistema gerarchico che crea categorie di individui sacrificabili.

SABATO 8 DICEMBRE

BICICLETTATA CONTRO GLI ALLEVAMENTI DI VISONI
Concentramento ore 14.00 Piazzale Marconi – Bergamo
In Italia sono circa 200000 i visoni rinchiusi all’interno degli allevamenti.
Questi allevamenti al contrario di ciò che gli allevatori sostengono, sono dei veri e propri lager all’interno dei quali la maggior parte degli animali trascorrono una brevissima esistenza rinchiusi in minuscole gabbie sollevate da terra, in attesa di essere uccisi mediante camera a gas ed infine scuoiati per essere poi trasformati in pellicce.
Gli animali non sono merce,e lottare per la loro liberazione è lottare contro un sistema che crea gerarchie e di conseguenza categorie sfruttabili o assassinabili in nome di interessi economici o di potere.
Scendere per le strade di Bergamo e portare in città le urla da quei luoghi così lontani dagli occhi di tutti é cercare di rompere con quel silenzio e quell’indifferenza che troppo spesso animano le vie ricordando che lo sterminio animale non è finito.

Spazio di documentazione La Piralide
Via Del Galgario 11/13 Bergamo
avvelenate@anche.no

Quest’anno si svolgerà la XVI edizione di BergamoScienza: un festival di 6 giorni volto all’accettazione sociale dei nuovi ritrovati in ambito tecnoscientifico. Curiosità, attrazione, divertimento e gratuità sono gli elementi su cui è strutturato con il chiaro intento di renderlo appetibile e partecipativo anche per fasce d’età più basse. Così giocare con le cellule diventa un laboratorio per le scuole, una conferenza sull’editing genetico dei bambini diventa una chiaccherata sulle straordinarie scoperte della scienza e un androide mosso dall’intelligenza artificiale diventa uno spettacolo. Scienza e tecnologie non sono neutrali in quanto prodotti di un sistema di dominio di cui riproducono i meccanismi basati su strutture di potere patriarcali, coloniali e razziste.
Ci opponiamo ad un sistema che vorrebbe smembrarci e scomporre in algoritmi, fonderci con le macchine, catalogarci in chiave eugenetica secondo razza e caratteri biologici per un controllo pervasivo dell’individuo.
MIGLIORAMENTO GENETICO PARTECIPATIVO NEL MAIS
In sintonia con lo spettacolo della scienza che Bergamo scienza ci offre anche quest’anno, la nuova trovata di un ente come il CREA (centro di ricerca cerealicoltura e colture industriali) è quella di definire le proprie pratiche genetiche come partecipative, e ovviamente anche i loro laboratori di Bergamo.
Ma a chi è diretta questa partecipazione? Ai contadini ovviamente che sono produttori di piccole “filiere alimentari corte”. A “fianco della coltivazione intensiva di ibridi di mais destinati alla zootecnia e all’industria” il CREA vuole anche i contadini “partecipativi” con progetti fatti ad hoc.
Abbiamo già ascoltato tutta questa nuova propaganda sulla partecipazione, sul biologico, sull’ecosostenibilità solo qualche mese fa al vertice G7 dell’agricoltura dove il Crea con i suoi progetti riempiva parte dello spettacolo.
A quanto pare la nuova rilettura in senso industriale di “piccolo è bello” sembra funzionare, anzi la modalità sembra che vada per la maggiore. In ormai ogni conferenza e festival di scienza si ascoltano genetisti che parlano di campi, natura, biodiversità, ma lo fanno con gli occhi dentro una provetta dove sperano un giorno di vedere il mondo nuovo che vorrebbero creare, senza più preoccuparsi se questo diventa invivibile.
Noi sappiamo che le politiche sbandierate al G7 Agricoltura e le ricerche portate avanti da enti come il Crea, che siano piccole o grandi, puntano sempre verso una visione tecno-industriale che si sposa con dosi massicce di Glifosate nei campi, ogm, zootecnia, lagher e scomparsa totale di chi con la Terra vorrebbe veramente portare avanti progetti altri con un passo leggero.
Invitiamo tutte e tutti a non cadere nella trappola della partecipazione, non saremo mai cogestori della nostra miseria e avvelenamento.
Ribadiamo il nostro :
NO OGM, NO EDITING GENETICO, NO PESTICIDI
BAMBINI GENETICAMENTE MODIFICATI
Non occorre andare lontano per capire cosa ci prospetta il futuro che vogliono questi tecno-scienziati.
È già una realtà la sperimentazione con modificazioni genetiche di embrioni umani e la storia ci insegna che dal momento in cui una tecnologia è possibile non esistono paletti etici per circoscriverla, ma solo una creazione di consenso per estenderla e universalizzarla.
Con la tecnologia di ingegneria genetica CRISPR/CAS 9 che si sta sviluppando per la modificazione di vegetali, di animali da allevamento e da laboratorio e per le terapie geniche, è possibile praticare la correzione del genoma, l’editing del genoma, creando modificazioni nella linea germinale irreversibili e trasmissibili. Dietro la porta senza andare non molto lontano appare la selezione eugenetica dell’umano, perchè non fornire dei geni migliori al figlio che nascerà?
I corpi non sono modificabili, il vivente non è modificabile! I corpi e il vivente sono indisponibili!
CONTRO L’INGEGNERIA GENETICA E LA RIPRODUZIONE ARTIFICIALE DELL’UMANO!
Spazio di documentazione La Piralide
avvelenate@anche.no

SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE CON LA RESISTENZA NELLA FORESTA DI HAMBACH
PRESIDIO VENERDI’ 5 OTTOBRE
ore 7.30 presso il Consolato tedesco, via Solferino 40 Milano
Questa volta i reparti d’elite della polizia tedesca (Sek) e i mercenari di RWE hanno deciso di non fermarsi di fronte a niente pur di portare avanti l’ecocidio dell’ultima porzione di foresta rimasta.
Dei 4.100 ettari originariamente coperti di alberi, ora ne sono rimasti solo 200. In seguito al via libera della giustizia tedesca, RWE intende raderne al suolo la metà a partire dal 1° ottobre. La scorsa settimana il governo regionale della Renania settentrionale-Vestfalia ha annunciato l’evacuazione dalla foresta degli ultimi resistenti. Una volta deciso che gli ultimi occupanti sugli alberi dovevano essere sgomberati hanno portato avanti il loro infame progetto con solerzia e determinazione anche se questo lavoro si svolgeva a decine di metri di altezza da terra, sulle cime degli alberi dove le casette degli attivisti impediscono fisicamente l’abbattimento degli alberi.
In una di queste operazioni di sgombero è caduto da 14 metri di altezza ed è morto l’attivista tedesco Steffen.M. mentre filmava un’operazione di sgombero su un’altra piattaforma.
La descrizione di quanto accaduto non può essere definito un incidente. Nel progetto di distruzione e saccheggio della foresta di Hambach la compagnia RWE e lo Stato tedesco che ne è garante e protettore hanno già messo in conto questa e altre morti che regolarmente avvengono in tutto il mondo per garantire il funzionamento di un’economia di morte che può soltanto sopravvivere e accrescersi con il saccheggio di territori e comunità umane e animali.
Ecco finalmente che il vero volto della Green Economy prende forma, il sangue dei resistenti esce proprio dal cuore del paese con più politiche verdi in Europa, sbandierate ad ogni crocicchio come salvifiche per il pianeta, ma di fatto solo utili per gli interessi dei soliti sfruttatori, un cuore fatto di carbone, portato alla luce dalle profondità della terra con tecniche tra le più distruttive e inquinanti, tra le prime responsabili di produzione di CO2 e quindi con un ruolo di primo piano nello stravolgimento climatico globale.
Quanto successo ad Hambach non può solo indignarci, ma deve scatenare la giusta rabbia nei confronti degli ecodistruttori che ovunque portano avanti il verbo della Green Economy, ricordandoci che di fronte abbiamo multinazionali, stati e compagnie che in nome del profitto e dei loro privilegi con l’accaparramento delle ultime risorse naturali sono pronti a mettere tutto nel loro tritacarne, anche la distruzione dell’intero pianeta.
Per queste ragioni saremo davanti al consolato tedesco a Milano per esprimere tutta la nostra solidarietà e vicinanza alla resistenza di Hambach, perchè sappiamo che la loro lotta è anche la nostra.
Spazio di documentazione La Piralide
avvelenate@anche.no

Non un incontro qualsiasi
La Singolarità è una metafora presa dalla fisica da Ray Kurzweil, fondatore della Sigularity University, per descrivere il processo tecnologico che arriverà a fondere l’umano con la tecnologia. Dunque, l’Università della Singolarità si pone come obiettivo quello di preparare i leader ad applicare tecnologie esponenziali per rispondere adeguatamente ai cambiamenti antropologici, sociali, ecologici che il mondo tecnologizzato richiede.
Un obiettivo che, evidentemente, porta avanti egregiamente dal momento che, dalle sue porte, escono i maggiori dirigenti e ricercatori transumanisti mondiali e che alcuni di loro confluiscono poi al MIT (Massachusetts Institute of Technology), una delle più importanti università di ricerca al mondo; nella DARPA, una agenzia governativa del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti per lo sviluppo di nuove tecnologie per uso militare; in Google; in Microsoft, solo per citarne alcune…
Sicuramente il fatto che si trovi nella Silicon Valley, su un terreno della NASA, e che abbia Google tra i suoi maggiori finanziatori, è un’ulteriore conferma di quanto l’idea di mondo che propone sia condivisa con chi crea e fa sì che vengano perpetuate le condizioni del disastro ecologico e sociale in cui ci troviamo. A questo disastro poi si vorrebbe trovare una “soluzione”, mettendoci una pezza.
Infatti attraverso l’impiego della tecnologia si pensa di poter affrontare quelle che in questo convegno chiamano “le grandi sfide dell’umanità”: ci viene assicurata la possibilità di un futuro radioso. Un futuro che, in risposta alla paura della morte e al desiderio d’immortalità, promette la cura delle malattie, l’assorbimento degli inquinanti dall’ambiente, la sconfitta della povertà e delle carestie.
Questa favolosa prospettiva va però barattata e, in cambio, si richiede la completa accettazione di questo mondo tecnologizzato.
Dichiarando di rispondere al desiderio di una vita migliore e libera dalla sofferenza e dal limite, i transumanisti stanno progettando un mondo artificiale, informatizzato, robotizzato, ingegnerizzato e nano tecnologico.
Ma non bisogna cadere in questo facile tranello: più tecnologia non ha portato e non porterà maggiore libertà e felicità ma anzi, porta all’esatto contrario. Queste tecnologie in quanto strumento di potere non possono portare ad altro che al mantenimento e all’accrescimento di quest’ultimo e a una sempre maggiore pervasività e manipolazione dei corpi. In questo mondo i corpi, gli elementi naturali, non costituiscono più un fondamento indisponibile ma divengono fruibili, manipolabili, migliorabili.
Un guro delle tecno scienze ha lanciato un avvertimento ai suoi fedeli che si potrebbe estendere agli oppositori: “Non state da parte di fronte alla Singularity, avete la possibilità di dirigere il vostro sforzo nel punto di maggior impatto, l’inizio”
Lottiamo contro questi processi e questo tecno-mondo, sentendone l’urgenza, prima che sia troppo tardi.
Spazio di documentazione La Piralide
avvelenate@anche.no